mercoledì 19 settembre 2007

Los primeros Latinos en la radio Bergamascha son "BOLIVIANOS"

Il personaggio «Così ci teniamo in contatto». E al suo fianco c’è la moglie Liliana
«Hola Italia», il Sud America è in onda
Omar Averanga è la voce che ogni fine settimana informa gli immigrati su Radio E

■ Per tutti i boliviani è diventato un appuntamento fisso quello del sabato alle 12 e della domenica (un’ora in più, fino alle 14) sulle frequenze di Radio E (93,80 – 94 Mhz, ). Omar Averanga, 29 anni, originario di la Paz e cresciuto a Santa Cruz, è l’anchorman di Hola Italia (fino al 31 dicembre scorso Hola Bolivia, Ciao Bolivia) la trasmissione dedicata al Paese andino «ma da quest’anno anche a tutti i latinoamericani che vivono in Italia». Con lui, ai microfoni dell’emittente della diocesi di Bergamo, la moglie Liliana, 25 anni.

LAUREATO E OPERAIO
Omar, in Italia da sei anni, lavora come operaio e ha un figlio. È arrivato a un passo dalla laurea in Comunicazione udiovisiva: durante l’università ha lavorato nel campo della critica cinematografica e dell’organizzazione degli eventi come il Primo Festival ibero-americano di Santa Cruz a cui ha partecipato anche Penelope Cruz. Ha diretto una radio locale e prodotto cinque documentari, uno dei quali sui luoghi della morte di Che Guevara. Venuto in Italia, come tanti boliviani, in cerca di un futuro migliore e di nuove prospettive, è stato risucchiato dalla ricerca di un lavoro, di un permesso di soggiorno e di una casa, adattandosi a lavorare in fabbrica, ma non ha mai rinunciato al suo sogno: il giornalismo. Ecco perché quando alla guida di Radio E è finito un sacerdote, don Armando Carminati, con il pallino della Bolivia, e missionario per tanti anni nel Paese sudamericano, ha pensato bene di bussare alla sua porta e proporre una trasmissione rivolta ai tanti boliviani che abitano la nostra città: circa 17 mila secondo le ultime stime.
Inizialmente si è pensato a 15 minuti di diretta che poi, visto il successo, sono diventati 60. «Far conoscere i latinoamericani nel mondo e metterli in contatto – spiega Averanga –, è quello che ho sempre desiderato fare attraverso i mass media. Sono cresciuto tra Santa Cruz e La Paz e ho avuto la possibilità di studiare all’Università cattolica della capitale proprio Comunicazione audiovisiva. Vengo da una famiglia di avvocati. Durante l’università ho subito iniziato a lavorare nel campo e sono stato molto attivo come addetto stampa, a contatto con registi e produttori. Sono venuto qui per studiare e coltivare il mio sogno giornalistico, ma oggi devo fare anche l’operaio per mantenere mio figlio e la famiglia. Non ho mai rinunciato alle mie aspirazioni e quando ho letto su un quotidiano che Radio E cercava volontari per la trasmissione ho proposto l’idea di un breve spazio di 15 minuti dedicato alla cultura sudamericana. E alla fine la trasmissione, seguitissima, è diventata di un’ora. Abbiamo distribuito volantini e biglietti da visita in tutti i call center per far conoscere la radio e la risposta non è mancata. Ora, grazie al passaparola, ci ascoltano in tantissimi».

ITALIANO E SPAGNOLO
È lui a pensare a tutto: dietro l’ora di messa in onda infatti c’è innanzi tutto lo studio della scaletta, i contatti con coloro che in città, ma anche in Italia e all’estero, sono attenti a tutte le notizie sulla Bolivia e gli altri Paesi sudamericani, e la programmazione degli interventi. La trasmissione è bilingue: in italiano, perché secondo Averanga può aiutare tanti connazionali a imparare meglio l’idioma del Paese che li ospita, ma anche in spagnolo (qui ci pensa Liliana) «perché gli ascoltatori possano sentirsi a casa». «Grazie alle mail riesco a tenere i contatti – spiega ancora Averanga – con tanti connazionali e quindi anche a programmare interviste. Inoltre cerco di conoscere chi si occupa di Sudamerica a Bergamo. La Bolivia è un Paese molto ricco e vario, fatto di province diverse ma con lunghissime tradizioni storiche e culturali che vorrei far conoscere anche ai bergamaschi». Hola Italia è tra l’altro uno dei primi esperimenti in Italia, e sicuramente il primo in Bergamasca, di informazione radiofonica rivolta agli stranieri e a una nazionalità in particolare. In generale è anche un’apripista nell’informazione fatta da stranieri a Bergamo e per gli stranieri. Fatta eccezione per l’inserto Bergamondo de L’Eco e per alcune trasmissioni d’informazione televisiva, in Italia poco è stato fatto fino a questo momento per pensare una comunicazione mass mediatica rivolta proprio agli stranieri.

UN SERVIZIO COMPLETO
Molti i temi che vengono affrontati: sulle frequenze di Radio E scorrono annunci pratici, informazioni su come muoversi nella giungla dei documenti, ma anche riflessioni aperte sulla situazione politica e sulle ultime novità dei Paesi latinoamericani.
Il sogno di Omar Averanga è quello di riuscire a portare qui, attraverso la radio, ma anche l’organizzazione di una serie di eventi, la cultura d’Oltreocano. Film, scrittori, e mostre d’arte che raccontino il mondo latinoamericano, aiutino anche i bergamaschi a comprendere meglio una cultura estremamente ricca non solo di antiche tradizioni ma anche di nuove forme di produzione artistica. Insomma non solo cholitas, ma anche possibilità di avventurarsi attraverso i protagonisti nelle opportunità di crescita che può offrire il confronto con un’altra cultura. E il telefono di Hola Italia è sempre caldo, soprattutto quando, tra un intermezzo e l’altro di musica rigorosamente latinoamericana, si trattano temi scottanti come quello del numero di clandestini, dei permessi di soggiorno ma anche della presenza di boliviani che delinquono. Gli interventi si alternano alle posizioni degli opinionisti che vengono di volta in volta contattati per brevi interviste, puntuali e attente, mai dispersive. Un esempio di giornalismo d’informazione per tante trasmissioni.

Elena Catalfamo

Articulo publicado el 10 de Abril de 2007 por el peridico local L'eco di Bergamo

1 commento:

Unknown ha detto...

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